Uno studio semantico-sintattico sul sistema nominale in italiano con particolare riguardo all'uso degli articoli e del sintagma nominale senza determinante. Lo studio si basa sulla distinzione logico-semantica tra intensione ed estensione dei lessemi nominali, l'intensione essendo le proprietà astratte (il concetto) espresse dal lessema e l'estensione le entità esistenti nel mondo con le proprietà denotate dal lessema. La stessa differenza viene constatata tra i SN senza determinante, che tipicamente esprimono solo la categoria generica, ossia le proprietà secondo cui possono essere categorizzate delle entità concrete, p.es. Ho bevuto vino; Scrivo libri, e i SN determinati, che invece attualizzano il significato di entità individualizzate, p.es. Ho bevuto del vino/il vino; Ho scritto un libro/dei libri/i libri.
Il determinante esprime la supposizione da parte del parlante dello stato di noto e di dato dell'entità designata presso l'interlocutore (per "dato" si intende la presupposizione dell'esistenza dell'entità, mentre per "non-dato" si intende l'asserzione dell'esistenza dell'entità), ma il significato del lessema nominale e il co-testo e contesto sono decisivi per l'interpretazione precisa del SN: della sua specificità, non-specificità o genericità, del numero/estensione delle entità designate, ecc. Per esempio l'articolo determinativo viene visto come un segno deittico, il cui ruolo pragmatico è di indurre l'interlocutore a "cercare" un elemento testuale o contestuale che può servire all'identificazione dell'entità designata, di cui viene quindi presupposta l'esistenza. Se manca un elemento identificatore il SN con articolo determinativo esprime il suo valore "di default", cioè il significato generico.
Si dimostra come la stessa distinzione semantica, intensione vs. estensione, sia estendibile anche alla trattazione dei pronomi clitici ne (oggetto/soggetto) da una parte e lo, la, li, le (oggetto) e del soggetto "nullo" dall'altra.